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Cavallar e Marchesoni vincono la 4ª DiVinNosiola Ecorunning

Sono Alex Cavallar e Giulia Marchesoni i vincitori della quarta edizione di «DiVinNosiola Ecorunning», la mezza maratona primaverile organizzata da APT Trento, Monte Bondone, Valle dei Laghi e Asd Charly Gaul Internazionale in collaborazione con il G.S. Fraveggio per promuovere le zone dove si produce l'unico vino bianco autoctono trentino in concomitanza con l'ominima manifestazione enologica. Il runner dell'Atletica Valli di Non e Sole, classe 1991, e la portacolori dell'Atletica Clarina, classe 1992, entrano così per la prima volta dell'albo d'oro di questa competizione lanciata nel 2016, succedendo a Francesco Trenti e Sabrina Malacarne. I due si sono imposti su un lotto di avversari qualificato, nell'anno in cui la competizione ha stabilito il nuovo record di iscritti, 450. Un numero che descrive bene il credito guadagnato da questo brand in pochissimi anni, così come lo certificano le presenze straniere e i tanti concorrenti provenienti da fuori regione.

La manifestazione riserva sempre anche tre podii per le staffette, ovvero le coppie maschili, femminili e miste, che decidono di dividersi a metà la fatica, passandosi il testimone al 10° chilometro. A imporsi sono stati rispettivamente Deriu e Daves, Agostini e Betti Tonini, Tabarelli De Fatis e Menestrina.
Dopo aver lasciato il teatro di Vezzano, i concorrenti hanno percorso un breve ed inedito tratto di strada all'interno dell'abitato, ovvero fino alla piazza, aggiunto al tracciato tradizionale per allineare il gran numero di concorrenti prima di portarli sul sentiero che li avrebbe portati a Calavino. Un pioggia leggera ha accompagnato i runner dalla partenza all'arrivo, senza infastidirli più di tanto. Già dopo un paio di chilometri la coppia composta da Alex Cavallar ed Emanuele Franceschini ha preso la testa del serpentone, mentre a Castel Madruzzo il primo vantava una trentina di secondi di distacco sul secondo, seguito a distanza ravvicinata da Robert Sussbauer, Gil Pintarelli e Luca Miori, lo scorso anno vincitore della gara marathon. I concorrenti hanno poi raggiunto Lasino, dove hanno attraversato la valle, per poi salire verso la chiesetta di San Siro e ridiscendere verso Pergolese, dove hanno toccato l'Azienda Agricola Pisoni, il punto in cui i partecipanti alla duo half marathon si sono passati il testimone.
Le distanze sono rimaste sostanzialmente immutate fino alla cantina di Toblino, dove Cavallar è transitato con un minuto di margine su Franceschini, a sua volta incalzato sempre più da vicino dal giovane talento tedesco Sussbauer, 30° assoluto ai Mondiali di corsa in montagna del 2018. Da Santa Massenza il percorso ha cominciato a presentare un dislivello impegnativo ed è stato a questo punto che la lotta per il secondo posto fra Franceschini e Sussbauer si è fatta appassionante, tanto che i due hanno cominciato recuperare velocemente terreno sul battistrada, senza però avvedersene, in quanto fuori dalla loro portata visiva. Se ne sono resi conto solo sul rettilineo finale, al teatro di Vezzano, quando ormai un affaticatissimo Cavallar era in prossimità della linea del traguardo. Il solandro ha così vinto con il tempo di 1 ora 29' 46", regolando Emanuele Franceschini (U.S. Quercia) di appena due secondi e Robert Sussbauer di 40. Distanze ravvicinatissime, che rendono bene l'idea di quanto sia risultata avvincente la gara. A completare la top ten sono poi giunti Gil Pintarelli (G.S. Valsugana) quarto a 2'54” e primo fra i Master A, Luca Miori (G.S. Fraveggio) quinto a 3'59", Oscar Debiasi (S.S. Stivo) sesto a 8'08" e primo fra i Master B, Alessandro Graziadei (G.S. Fraveggio) settimo a 10'01", Maximilian Franceschini (U.S. Quercia), fratello minore di Emanuele, ottavo a 10'32", Guido Accurti (G.S. Fraveggio) nono a 11'35" e Tarcisio Linardi (Run Card) decimo a 12'34" e primo fra i Master C.
In campo femminile la vittoria è andata a Giulia Marchesoni dell'Atletica Clarina con il tempo di 1 ora, 52' e 20", la quale ha avuto ragione di Elena Sassudelli (Atletica Trento) grazie ad una accelerazione sulla salita finale, che le ha permesso di distanziare l'avversaria, giunta al traguardo con 3'39" di ritardo. Il podio è stato completato dall'altoatesina Annemarie Schöpf del Rennerclub Vinschgau, staccata di 7 minuti e giunta la traguardo insieme alla compagna di squadra Katja Angerer, mentre al quinto posto, a 9 minuti dalla vincitrice, troviamo Tiziana Rossi (Running Asd).
Per quanto concerne le staffette, fra quelle interamente maschili l'hanno spuntata Paolino Deriu e Fabio Daves davanti a Nicola Mantovani con Marco Vecchi e a Marco Bonvecchio insieme a Federico Bottamedi. In campo femminile predominio di Marianna Agostini e Monica Sartori, che hanno battuto Arianna Betti con Flavia Betti Tonini e Sabrina Bortolotti con Giovanna Tonidandel. Infine per quanto concerne le staffette miste, Roberto Tabarelli de Fatis insieme a Simonetta Menestrina hanno prevalso su Enrico Cozzini con Anna Zambanini e su Maddalena Sartori con Walter Facchini.

Le interviste

Il vincitore Alex Cavallar, mostra i segni della fatica: «Si trattava della prima gara della stagione, per me, e non essendo molto allenato ho sofferto parecchio nel finale. Ho sempre mantenuto un discreto margine sugli inseguitori, ma negli ultimi due chilometri ero molto provato e solo sul rettilineo d'arrivo mi sono reso conto di quanto si fossero avvicinati Franeschini e Sussbauer. Per me era la prima volta a questa gara e ho trovato stupendo il percorso».
Emanuele Franceschini mastica un po' amaro, ovviamente: «Purtroppo mi sono reso conto solo nel finale che Cavallar aveva abbassato il ritmo così tanto, non immaginavo di essere arrivato così vicino, ma a quel punto i giochi erano fatti, perché eravamo già al traguardo. Ho sofferto i continui cambi di pendenza, anche perché sto preparando gare in pista e questo per me è un fuori programma. Comunque è stato bello affrontare un tracciato come questo».
Il giovanissimo tedesco Robert Sussbauer spiega così la propria presenza a Vezzano: «A casa mia c'è ancora la neve, quindi ho scelto di venire a correre in Italia per migliorare la mia condizione e perché qui è tutto piacevole: il clima, le persone, l'organizzazione e i panorami che offre questa competizione. Purtroppo sono arrivato distrutto alla rampa finale e non ho potuto dare l'assalto al secondo posto, ma ci riproverò di sicuro».
La vincitrice Giulia Marchesoni è sorpresa del proprio successo: «Avendo visto Simonetta Menestrina davanti a me per tutta la gara ero convinta di essere seconda, solo alla fine ho capito che lei era in lizza per la half-marathon. Con Elena siamo rimaste vicine per gran parte del percorso, l'ho staccata solo nella salita finale, molto impegnativa con tutti quei chilometri già nelle gambe».
La stessa Elena Sassudelli ammette la superiorità dell'avversaria: «Sapevo che Giulia aveva più benzina di me, ma ci ho provato lo stesso. Siamo state assieme fino al 10° chilometro, poi mi sono staccata un po', ma lungo il lago di Toblino, agganciato un “treno” che andava spedito, ho pensato di poterla riprendere. L'ultima salita è stata però fatale».
Annemarie Schöpf confessa: «Le due battistrada non le ho proprio viste, sono partite troppo veloci, così mi sono goduta la gara, le cui caratteristiche mi si addicono. È stato molto piacevole».
La direttrice dell'APT Trento, Monte Bondone, Valle dei Laghi Elda Verones traccia un bilancio molto positivo dell'evento: «Abbiamo quasi raddoppiato gli iscritti, rispetto ad un anno fa, e questo indica che il passaparola fra gli atleti ci ha premiato e che il lavoro di promozione e di comunicazione ha dato ottimi frutti. Importanti le presenze straniere e di tanti atleti provenienti da altre regioni. La Valle dei Laghi offre la possibilità di costruire un percorso molto vario e questo è uno dei segreti del successo di questa manifestazione».

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