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Giorgio Galetto vola in alto a Rieti

Giorgio Galetto ha conquistato a Rieti la Coppa Internazionale del Mediterraneo. Alla cloche del suo aliante monoposto Ventus 3 con apertura alare diciotto metri, il volovelista di Caldonazzo si cuce addosso l’ennesimo scudetto della sua fantastica carriera iniziata nel 1979.

Il palmares
Pilota eccezionale e uomo schivo, nel suo palmares vi sono due vittorie nel campionato del mondo di volo a vela, nel ’99 e 2011, non dimenticando il secondo posto staccato in Italia, mentre in Francia è salito sul terzo gradino del podio. Non solo, ma è stato campione italiano di velocità per sedici volte e per ben quattordici stagioni, è stato il dominatore nel tricolore sulla distanza. Non è finita, visto che ha spadroneggiato nella Coppa Internazionale del Mediterraneo per dodici volte. Inoltre la premiazione nel 2010 per il volo più bello del mondo. Prestazione unica, visto che hanno partecipato oltre 12.300 piloti di tutto il mondo per un totale di 118 mila voli e ben venticinque milioni di chilometri volati. Si chiama campionato OLC, ossia On Line Contest, una gara via internet, dove ogni volovelista spedisce il file del suo volo. Ebbene Galetto è stato il migliore. Insomma, un eccellenza trentina conosciuta in tutto il mondo.

Prima di Ferragosto, il sessantaduenne pilota trentino, s’è aggiudicato la prestigiosa manifestazione laziale, dove hanno partecipato piloti provenienti da Sud Africa, Nuova Zelanda, Belgio, Danimarca, Francia, Svizzera, Germania, Olanda ed Italia.

La vittoria a Rieti
“Dieci giorni di gara di velocità con tracciati imposti quotidianamente dall’organizzazione, che variavano dai 200 ai 500 chilometri. Cinque aerei traino portano altrettanti alianti ad una quota di circa 700 metri. Poi ti sganci e sali sino duemila metri sul Terminillo in attesa siano presenti tutti i quaranta velivoli al via. È sempre un momento magico, dove ascolti solo il rumore dell’aria. Come nelle gare delle barche a vela, s’attende, volando in cerchio e cercando di livellare la quota. Via radio arriva l’apertura della linea di partenza. Quindi inizia la competizione. Un momento straordinario, dove senti solamente il fruscio dell’aria sulla carlinga. Un altro mondo. Inizia la ricerca del vento per essere il più veloce nel percorrere la triangolazione assegnata. Rieti è un paradiso per la nostra disciplina ed ho potuto mantenere una media di 130 chilometri orari in manche che duravano dalle tre alle sei ore. Si sale per poi planare in velocità cercando d’essere il più sensibili al vento ed alle correnti. La dorsale appenninica ti permette di volare diritto senza perdere quota. Serve esperienza, tecnica ed arrivi a toccare i duecento all’ora. In queste giornate ho lottato e battuto il belga Bert Schmelzer, campione del mondo in carica nella più performante classe Standard. Erano presenti i migliori piloti del mondo e la soddisfazione raddoppia decisamente di spessore per il risultato ottenuto. Ho vinto una di queste manche e nelle altre sono finito sempre tra i primi tre. Per somma dei tempi sono salito sul primo gradino del podio in questa manifestazione che si disputa da trent’anni”.

Autore
Maurizio Frassoni
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