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Mondiali Basket 2019: Cina al centro del mondo

Ci siamo, manca sempre meno alla rassegna continentale che raggruppa le migliori 32 squadre di basket del mondo: centro nevralgico del pianeta cestistico sarà questa volta la Cina, che ha già messo in piedi un’organizzazione senza precedenti, fra strutture moderne e impianti immensi. Favoriti d’obbligo restano come al solito gli Stati Uniti, mai come quest’anno però non mancano gli outsider pronti a mettere i bastoni fra le ruote al dream team a stelle e strisce.
È l’edizione numero 18 dei mondiali di basket, ben cinque di queste edizioni sono andate agli Usa e altrettante all’ex Jugoslavia: sul gradino più basso del podio ecco invece l’ex URSS con tre titoli. Nessuno per l’Italia, che, anche in questa edizione, si presenta ai nastri di partenza con chance piuttosto risicate di vittoria finale.
Anzi, le quote scommesse sui Mondiali di Basket vedono gli azzurri quotati 101 volte la posta, a dimostrazione di quanto le difficoltà della squadra siano alte, caso Aradori a parte. Per gli azzurri ci sono al massimo possibilità, nemmeno troppo remote, di superare i primi due gironi eliminatori, soprattutto perché nel secondo di questi verranno portati anche i punti ottenuti nel primo. Girone iniziale che, Serbia a parte, presenta altre due contendenti ampiamente alla portata dell’Italia, come Angola e Filippine.
Obbligo passare il primo girone dunque, per avere ottime basi su cui fondare speranze di qualificazione anche del secondo: già così, sarebbe un Mondiale quasi oltre ogni più rosea aspettativa, viste le premesse. Per il Ct Sacchetti solo pesanti sconfitte nelle ultime amichevoli contro nazioni top.

Usa che partono favoriti stando alle quote, che vedono gli americani vincenti dati a 1.50, con la Serbia a seguire. Tra gli outsider più accreditati e interessanti troviamo sicuramente la Grecia a 8 di Antetokounmpo la Spagna di Rubio a 17, la Francia di Fournier e De Colo a 29 e infine i canguri australiani di Mills e Ingles a 34 volte la posta.
Gli americani arrivano sicuramente favoriti, eppure qualche crepa può essersi mossa all’interno dello spogliatoio a stelle e strisce a seguito della recente prima sconfitta in amichevole dopo la bellezza di 13 anni, subita per mano dell’Australia.
Una sola grande rivale, presumibilmente, per il dream team: la Serbia. Questa selezione, composta dal Ct Sasha Djordjevic, può contare su giocatori del livello di Bogdanovic (Sacramento Kings), Marjanovic (Philadelphia 76ers), Teodosic ma in particolar modo Nikola Jokic, grande rivelazione della stagione NBA con i suoi Denver Nuggets. 
Fino al 15 settembre, giorno della grande finale in Cina, queste 32 squadre si daranno battaglia per il titolo: la speranza, per quanto concerne i nostri colori, è di trovarli ancora nella seconda e ultima settimana del torneo. Le premesse non sono le migliori ma la storia insegna, quando siamo con l’acqua alla gola, riusciamo a tirare fuori il meglio.

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