Folco Quilici, una vita per i mari
Folco Quilici può essere considerato un grande artista a tutto tondo, uno dei pochi, forse, nell'esser riuscito a descrivere così bene attraverso immagini, testi e documentari il rapporto che intercorre tra l'uomo e il mare.
Al 1° Convegno delle Rane Nere, organizzato dal club subacqueo per festeggiare il quarantesimo anno di attività, Quilici ha incantato le tantissime persone venute per ascoltarlo.
Film come Sesto Continente (Premio Speciale alla Mostra del Cinema di Venezia del 1954) e Ultimo Paradiso (scritto con Ennio Flaiano, Orso d'Argento al Festival di Berlino del 1956), per esempio, hanno contribuito a divulgare le tematiche ambientali, ma anche sociali e culturali, relative alle popolazioni dell'Oceania. «Sono due pellicole a cui sono particolarmente affezionato - ha detto Quilici - Sesto Continente, perché è stato il primo, e Oceano, perché ho potuto realizzarlo quasi in autonomia»
Folco ha poi parlato delle riserve marine, aree a lui particolarmente care e che non devono essere "sprecate". E ancora, ha accennato al suo ultimo libro dedicati agli oceani, dal titolo "I miei mari". Quilici ha anche voluto anticipare che alla prossima edizione del Festival dell'archeologia di Rovereto presenterà il film "Fenici, sulle rotte di porpora" realizzato tra l'87 e '88 con Sabatino Moscati (il grande archeologo scomparso dieci anni fa) e restaurato per l'occasione su un video ad alta definizione. Sono oltre 300 i film, i documentari e i cortometraggi realizzati da Quilici in cinquant'anni di attività. Presto tutte le sue opere saranno inserite in un grande archivio al Museo della Scienza e della Tecnica di Milano, ed un collegamento internet renderà possibile vedere anche quelle che sono già ospitate all'Istituto Luce (film) e all'istituto "Fratelli Alinari"(fotografie).
Oltre a Quilici, sono intervenuti al convegno anche Giambattista Coradello, primo presidente del Club trentino e titolare dell'Impresub, azienda leader nel mondo per gli interventi professionali subacquei, e dotata di speciali apparecchiature per i recuperi sottomarini. «Saremo presto impegnati nella delicata operazione di recupero di un aereo affondato qualche mese fa al largo delle coste Venezuela» - ha annunciato Coradello. Questa è solo l'ultima di una lunga serie di imprese. Si ricorda, infatti, il recupero del relitto della motovedetta albanese affondata nel Canale di Otranto nel 1997 dopo una collisione con una corvetta italiana (il relitto era a 800 metri di profondità e al suo interno vi erano 56 vittime), o quello del peschereccio siciliano Massimo Garau misteriosamente scomparso davanti alle coste tunisine (pesava oltre 190 tonnellate), o altri ancora effettuati su incarico di procure ed enti in varie parti del mondo.
Nel corso del convegno si è parlato anche di sport, con i racconti di Michele Tomasi, due volte campione mondiale nella specialità di apnea dinamica, primo uomo ad aver nuotato con la monopinna 200 metri in una piscina, senza mai uscire per prender fiato.
Presenti anche tante autorità, l'assessore allo sport della Provincia Autonoma di Trento Iva Berasi, il presidente del Coni provinciale Giorgio Torgler, l'assessore allo sport del Comune di Trento Renato Pegoretti, il presidente dell'Aptasa (Attività subacquee, sezione di Trento) Gianni Bombardelli e il direttore sportivo della Nazionale italiana di Apnea Maurizio Bellodi.