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A Pechino i tuffi fanno sognare il Trentino

Il sesto posto ottenuto nei tuffi sincronizzati dalla coppia formata dalla trentina Francesca Dallapè e dalla triestina di origini magiare Noemi Batki, a Pechino, è stato, fino ad ora, il miglior risultato.
Le due atlete sono rimaste nel mezzo della "bagarre medaglia" fino all'ultimo tuffo e hanno dato veramente il massimo, con buone esecuzioni nei salti. Qualche sbavatura di troppo e soprattutto l’inesperienza, visto che entrambe sono al debutto olimpico, hanno fatto cadere la possibilità di un record personale. Tra i "ma" e i "se" di circostanza, però, le due giovani hanno fatto sognare, anche solo per tre quarti di gara, una medaglia per il nostro Trentino.
E a chi parla di delusione, così risponde la ventunenne di Villamontagna: "Abbiamo lottato per il terzo posto fino alla fine e io ci ho veramente sperato: le medaglie d'oro e d'argento non sono mai state messe in discussione, troppo forti le avversarie cinesi e russe. Semmai si poteva sperare di competere per il bronzo, assieme alle americane, alle australiane e alle tedesche. Dopo la quarta serie di tuffi (su cinque) solo 4,20 punti ci distanziavamo dalla terza coppia provvisoria. Poi, all’ultimo salto, Noemi ha fatto un errore di troppo e la possibilità del podio è sparita. Ma non per questo siamo deluse, abbiamo condotto una buona gara e il sesto posto alle Olimpiadi è il nostro miglior piazzamento in carriera”. Oltre a questo, infatti, la coppia azzurra ha collezionato in pochi anni il quinto posto ai Mondiali di Montreal nel 2005, il sesto agli Europei di Madrid nel 2006, e il nono ai Mondiali di Melbourne 2007.
Dai tuffi volgiamo lo sguardo al tiro con l’arco. La roveretana Elena Tonetta è stata eliminata assieme al resto della squadra italiana (Pia Carmen Maria Leonetti, Elena Tonetta e Natalia Valeeva) nei quarti di finale, superata dalla Corea del Sud che si è imposta per 231 a 217. Per quest'ultima nazione, il punteggio ottenuto contro le azzurre è valso il nuovo record mondiale, e, al termine delle competizioni, la medaglia d'oro.
Rimanendo in tema di "tiri" passiamo alla disciplina della pistola. Il roveretano Vigilio Fait attende un importante riscatto nella pistola libera (martedì dalle 3 alle 6.50 nella notte italiana). Il 46enne alla sua quarta Olimpiade, sabato nella gara d’esordio si era piazzato al nono posto, perdendo l’accesso alla finale della pistola ad aria compressa 10 metri, per solo un misero punticino (580 punti, uno in meno rispetto ad un francese). A questo proposito Fait ammette di «aver pagato qualche distrazione di troppo, ma di essere riuscito a condurre la gara in modo giusto. Grandi speranze sono riposte nella specialità della pistola libera, che è la sua preferita».
Infine, il giocatore dell’Itas Diatec Trentino, Emanuele Birarelli, con i suoi 14 punti personali è stato uno degli artefici nella vittoria della compagine azzurra contro il Giappone, sconfitto per 3-1. Ora arriveranno gli Stati Uniti.

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