Itas Trentino - Civitanova, analisi, numeri e pagelle
Il fattore campo si conferma un elemento determinante anche di questa finale scudetto. Dopo aver vinto a mani basse gara-1 alla ilT Quotidiano Arena otto giorni fa e aver perso in maniera molto netta gara 2 giovedì sera a Civitanova, ieri l'Itas Trentino è tornata avanti nella serie con il successo più netto dei tre. Un 3-0 (a 22, 18 e 18) deciso in maniera assai marginale dal servizio, che aveva fatto la differenza in maniera pesante nelle prime due occasioni, quanto invece dalla qualità di gioco della squadra di Fabio Soli, che quando si tratta di ingaggiare una prova muscolare in attacco non ha rivali. Il suo 61% contro il 42% della Lube dice quasi tutto di questa gara-3, il resto lo racconta l’integrale sostituzione della diagonale di posto 4 operata da Medei nell’ultimo set, quando ha provato a gettare in campo Loeppky e Hossein al posto di Bottolo (38%) e Nikolov (36%) pur di invertire un'inerzia impietosa. L’Itas Trentino ha invece potuto contare su un terzetto di palla alta in grande spolvero, anche grazie al rientro di Rychlicki fin dal primo scambio, e per Civitanova non c’è stato scampo.
Ora la squadra gialloblù ha due occasioni per cucirsi addosso il sesto scudetto della sua storia, come era accaduto due anni fa. La prima mercoledì sera nelle Marche.
Il tabellino completo
I momenti decisivi
Nel primo set, già il 3-0 iniziale con i muri di Michieletto (su Lagumdzija) e Rychlicki (su Nikolov), può essere considerato determinante. La Lube si è poi riavvicinata pericolosamente fino al 12-11, ma poi ancora i muri di Rychlicki (su Nikolov) e Kozamernik (su Chinenyeze) hanno ricacciato Civitanova a -4. Nel finale, “tombale” è stata la pipe di Michieletto del 21-18.
Nella seconda frazione la partenza micidiale dei gialloblù, 9-3 con le battute di Sbertoli e Michieletto e con gli errori in serie dei cucinieri, aveva creato le premesse per una galoppata relativamente tranquilla fino al 25-18 finale, rallentata solo dai turni al servizio di Boninfante, gli unici in grado di portare qualche break point alla Lube.
Nel terzo set, infine, c’è stata battaglia solo fino all’8-8, poi quattro battute al fulmicotone di Michieletto hanno portato un ace e tre contrattacchi vincenti di Rychlicki, che hanno chiuso la Lube in un angolo, poi finita da due block consecutivi di Sbertoli su Nikolov (18-12).
Cosa dicono i numeri
C’è innanzitutto il favoloso 61% dell’attacco di squadra (con una punta del 71% nel secondo set) alla base di questo limpido 3-0. Michieletto (56%) e Rychlicki (74%), in particolare, hanno dettato legge per un’ora a mezza. Il dato si distribuisce in maniera omogenea fra cambio palla con ricezione positiva (71%-50%), negativa (64%-35%) e contrattacco (52%-42%). Importante anche l’8-4 costruito con il muro. In questa cornice la leggerissima superiorità di Civitanova in ricezione (40% contro 35%) e in battuta (4 ace contro 3).
Le nostre pagelle
RICCARDO SBERTOLI (pal) 8 – Fa passare inosservato il rendimento poco entusiasmante della ricezione, ignorando quasi i centrali, ma servendo in maniera omogenea i tre attaccanti di palla alta, tanto che i centrali avversari corrono a vuoto per tre set (appena 1 muro in due). Raccoglie un paio di muri anche questa volta, mentre al servizio incide meno del solito, portando a casa solo 4 break point a fronte di 3 errori.
KAMIL RYCHLICKI (opp) 8 – Rientro da protagonista per l’opposto lussemburghese, che valorizza 14 assist su 19 (74%), subendo un solo muro, senza commettere alcun errore. Si fa sentire anche a muro (2 block), mentre in battuta non lascia quasi il segno a causa di 4 errori e appena 3 break lanciati. Un’ottima notizia il suo pieno recupero fisico.
ALESSANDRO MICHIELETTO (sch) 7,5 – Questa volta può limitarsi all’ordinaria amministrazione, fatta di un buon 56% in attacco, un muro e un ace. Potendo contare anche su altre soluzioni, stavolta Sbertoli gli serve solo 18 palloni nell’intero match. In battuta è il migliore dei gialloblù con un ace e sei break point all’attivo, mentre in ricezione soffre (38%) senza peraltro penalizzare la qualità di gioco della squadra. Questa volta Sbertoli lo utilizza più nella fase di cambio palla che in quella break.
DANIELE LAVIA (sch) 7,5 – Senza dubbio la sua migliore partita della serie contro la Lube. In ricezione stavolta è il migliore in campo (50%) dopo Nikolov, ma soprattutto in attacco dà un contributo essenziale al successo finale della squadra, dato che il suo 46% senza errori (ma 3 muri subiti) ha portato parecchi break point. Al servizio stavolta incide pochissimo (1 ace e 2 break).
FLAVIO GUALBERTO (cen) 7 – Riceve la miseria di due palloni nell’intero match e ne mette a terra uno, ma non è certo colpa sua. Si rifà a muro con 2 block, mentre in battuta è trasparente, ma comunque con il merito di non sbagliare mai.
JAN KOZAMERNIK (cen) 7 – Riceve il doppio degli assist rispetto a Flavio e i palloni li mette a terra tutti (4 su 4), a muro vanta invece un solo centro. Abbassano il suo voto i 3 servizi sbagliati su 6, obiettivamente troppi per una jump float.
GABRIELE LAURENZANO (lib) 6,5 – Le percentuali della ricezione sono terribili (14% di tocchi positivi e 7% di perfetti), ma l’azzurro Balaso non va tanto distante (27% e 13%). È il prezzo da pagare quando si deve coprire una parte più ampia di campo rispetto ai compagni e le zone di conflitto. Incassa anche due ace, ma non si osservano mai momenti in cui finisce nella buca.