L'UniTrento Volley stringe i denti e supera Treviso a domicilio

Dopo due sconfitte consecutive, l’UniTrento Volley questa sera è tornata a muovere la propria classifica nel girone C del campionato di Serie B nazionale. L’occasione è stata fornita dal derby fra due delle principali realtà giovanili italiane con Treviso, giocato alla storica palestra Ghirada nella Marca Veneta e vinto con il punteggio di 3-1 dalla formazione Juniores gialloblù.
Tre punti preziosissimi, giunti al termine di una partita tutt’altro che semplice come era stato ampiamente previsto alla vigilia dal tecnico Francesco Conci. Per ottenerli i gialloblù hanno infatti dovuto attingere a tutte le proprie energie fisiche e mentali, vincendo a mani basse primo e terzo periodo, perdendo nettamente il terzo e conquistando allo sprint il quarto sul punteggio di 27-25 dopo aver annullato due set ball agli orogranata. Sugli scudi l’opposto Boschini, best scorer del match con 23 punti, che ha regolato la fase di break point di una UniTrento che nei momenti importanti della sfida ha potuto contare sull’apporto consistente del muro (a segno dieci volte, di cui sette solo negli ultimi due set) e della battuta: tre dei sette ace portano il calce la firma del centrale Cavalieri.

«Senza Mussari e Giani eravamo obiettivamente in una situazione di emergenza ed ecco perché oltre al risultato mi tengo stretta anche la prestazione e la predisposizione mentale offerta dalla squadra. – ha spiegato l’allenatore trentino Francesco Conci al termine della gara – Il 3-1 finale forse è fin troppo severo per i nostri avversari, ma noi siamo stati molto quadrati anche quando ci siamo trovati a giocare con un assetto decisamente sperimentale. Bene la fase di break point, soprattutto grazie a Boschini che ha confermato di essere davvero un terminale offensivo importante a questi livelli. Era importante vincere per tornare a muovere la classifica e mi piace sottolineare che per lunghi tratti del match abbiamo schierato in campo cinque Under 19, tenendo conto anche dello spazio offerto al libero Caruso».

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