Junior Fasano campione d'Italia in un palazzetto stracolmo
Si è tinto di biancazzurro il PalaGasteiner di Bolzano. La Junior Fasano è campione d’Italia per la prima volta nella sua storia: dopo la conquista della Coppa Italia, nel mese di febbraio, la squadra di mister Francesco Ancona centra il bis, in un palazzetto stracolmo (oltre mille spettatori). La Junior si impone sul Bozen 26-27 e si porta a casa un titolo atteso da tanto, troppo tempo. Biancorossi condannati da una rete: decisivo il maggior numero di gol segnato in trasferta dal Fasano. Estremamente calorosi i tifosi ospiti (più di duecento), giunti a Bolzano già nel primo pomeriggio. La gara si rivela avvincente ed equilibrata, come pronosticato alla vigilia. La Junior deve rompere subito gli indugi, per capovolgere la sconfitta dell’andata (24-25) e sognare il tricolore. Difese di ferro e “spigolose” da entrambe le parti: le prime fasi di gioco sono caratterizzate da numerosi falli e interruzioni. L’eroe della serata è ancora una volta Vito Fovio. L’ex portierone biancorosso ripete la straordinaria prestazione della settimana scorsa, togliendo spesso le castagne dal fuoco ai propri compagni. Radovcic realizza due reti di fila, in contropiede (1-1 al 3’25” e 2-1 al 7’28”), prima del siluro di Beharevic (8). Si lotta punto a punto e si accende la battaglia a distanza tra Beharevic e Turkovic. Quest’ultimo terminerà la partita con tredici reti. Sostenuto dal solito, grandissimo Fovio (bellissime le parate consecutive nei confronti di Widmann e Pircher), il Fasano tenta la fuga, con il sette metri vincente di Maione (5-7 al 16’). I più pericolosi, nelle file del Bozen, sono indubbiamente Turkovic e Radovcic. Allo scadere del primo tempo si erge a protagonista Beharevic (10-12), ma Sporcic (solo due reti per lui) sigla l’11-12. Dopo l’intervallo, la Junior suona la carica, toccando il massimo vantaggio (13-16, 36’). A condurre le danze è quasi sempre la formazione pugliese, che tuttavia nulla può di fronte ai sette metri di Turkovic e alle “magie” di Radovcic (17-18). Si scuotono Maione (6) e Costanzo (6), va a segno anche Brzic (17-20, al 40’55”). Il Bozen, però, è sempre vivo e pareggia con Pircher, lanciato in contropiede, al 48’40” (23-23). Fovio dice “no” a Kammerer, mentre Messina firma il 23-25 (51’10”). Turkovic (sette metri) e Pircher tengono in piedi i padroni di casa (25-25 al 54’20”). Finale vietato ai deboli di cuore. La rete decisiva è realizzata da Beharevic (sette metri): 26-27 al 57’23”. Messina abbatte Radovcic (squalifica immediata), ma gli attacchi del Bozen non vanno a buon fine. Al 60’ può esplodere la festa dell'eccezionale tifo biancazzurro.
INTERVISTE
JUNIOR FASANO. Francesco Ancona (allenatore): “Ringrazio veramente tutti, a cominciare dai nostri tifosi, che non ci hanno mai lasciato soli durante la stagione. Abbiamo giocato proprio come volevamo, fino alla fine”. Vito Fovio (portiere): “Sto vivendo un’emozione bellissima. Sono contentissimo di aver vinto lo scudetto con la squadra della mia città. I dettagli hanno fatto la differenza. Desidero complimentarmi con tutti, anche con i miei ex compagni, che hanno disputato un’ottima partita”.
SSV BOZEN. Stefano Podini (dirigente): “La palla è rotonda, si vince e si perde. Oggi è stata una partita tiratissima e il Fasano ha iniziato il match con grande intensità”. Lukas Waldner (capitano): “Il bello dello sport è che c’è sempre una rivincita, che attendiamo con ansia. Oggi Fovio ha fatto la differenza: credo che, senza di lui, il Fasano non avrebbe vinto il titolo. Non ho condiviso alcune scelte arbitrali, comunque faccio i complimenti ad entrambe le squadre. Noi siamo arrivati in finale con una formazione completamente diversa da quella dell’anno scorso: all’inizio dell’anno puntavamo a raggiungere le semifinali scudetto e invece ce la siamo giocata fino alla fine”.
FINALE:
Junior Fasano-Ssv Bozen 24-25 (15 maggio). ARBITRI: Cosenza-Schiavone
Ssv Bozen-Junior Fasano 26-27 (22 maggio). ARBITRI: Iaconello-Iaconello
JUNIOR FASANO CAMPIONE D’ITALIA