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Berrettini, Sinner o Musetti: chi sarà il più vincente?

Sono ormai due anni che l’Italia si gode lo splendido momento di forma del nostro tennis, che dopo anni difficili è tornato a recitare un ruolo da protagonista. Il trentino Sinner, il romano Berrettini e il toscano Musetti sono le punte di diamante di un movimento ricco di talento, che vanta 10 giocatori in TOP 100 e che, soprattutto, mostra ancora enormi margini di miglioramento.

Berrettini vince al Queen’s e si presenta a Wimbledon tra i favoriti

Matteo Berrettini, romano classe 1996, nel 2019 si è fatto conoscere dal grande pubblico grazie alla vittoria di alcuni tornei minori e alle semifinali agli US Open che gli valsero l’accesso alle NITTO ATP FINALS di Londra, torneo che viene disputato ogni anno al termine della stagione dagli otto tennisti che hanno raccolto il maggior numero di punti ATP. Matteo vanta uno dei migliori servizi del circuito che, abbinato a un dritto potente e preciso, fanno di lui uno dei migliori tennisti in circolazione, probabilmente inferiore solo ai soliti Djokovic, Federer e Nadal, che nonostante l’età sembrano ancora di un altro pianeta. Dopo un 2020 difficile e un infortunio agli addominali patito a inizio stagione agli Australian Open, Berrettini è tornato più forte di prima e in questi primi mesi del 2021 è riuscito a esprimersi al meglio su ogni superficie. Dopo aver brillato al MASTERS 1000 di Madrid dove ha raggiunto la finale e dopo essere approdato ai quarti di finale al Roland Garros, Matteo ha approcciato la stagione sull’erba nel migliore dei modi riuscendo a portarsi a casa il torneo londinese del Queen’s, uno dei tornei più prestigiosi e rinomati al mondo. Berrettini è il primo italiano a riuscire nell’impresa e il secondo in assoluto a vincere da esordiente, come era riuscito solo a una leggenda del tennis come Boris Becker. L’erba è probabilmente la superficie su cui Matteo riesce a esprimersi al meglio e al 21 di giugno, secondo le scommesse sul tennis a quota 15,00 ora Berrettini è tra i favoriti per la vittoria del prossimo Wimbledon.

Sinner e Musetti: momenti di forma diversi, stesso talento sconfinato

Matteo Berrettini è da due anni il miglior tennista azzurro nella classifica ATP, ma alla spalle del romano continuano a crescere due italiani che sembrano aver a propria disposizione tutte le qualità per entrare almeno in TOP 10 della classifica mondiale. Stiamo parlando di Jannik Sinner e Lorenzo Musetti, rispettivamente classe 2001 e classe 2002, due ragazzi con caratteristiche fisiche e tecniche completamente diverse tra loro ma che in comune hanno un incredibile talento. Mentre Sinner è un giocatore molto potente, capace di tirare con il dritto e il rovescio bimane alla stessa velocità, Musetti può vantare un rovescio a una mano tra i più belli del circuito, che gli è valso dei paragoni importanti con alcuni tra i migliori tennisti del circuito. Sia Sinner che Musetti, però, devono crescere molto sia dal punto di vista fisico che dal punto di vista della gestione della gara e la sensazione è che già a partire da Wimbledon possano riuscire a scalare altre posizioni in classifica. La stagione di Sinner sull’erba non è iniziata nel migliore dei modi e al torneo del Queen’s l’altoatesino è uscito al primo turno per mano del giovanissimo britannico Draper, numero 340 del mondo. Musetti, invece, ha dovuto sostenere l’esame di maturità ed è stato costretto ad allenarsi su un campo di calcio in erba naturale di La Spezia, dove gioca la squadra locale militante nella Prima Categoria. Sia Sinner che Musetti, a ogni modo, continuano a crescere e dimostrano ampi margini di miglioramento lasciando intendere di poter rappresentare il presente e il futuro sia del tennis italiano che di quello internazionale.
Con Fognini che continua a essere competitivo nonostante i tanti acciacchi, Sonego che dopo la semifinale di Roma ha una diversa consapevolezza dei propri mezzi e Berrettini che può ormai giocarsi la vittoria di uno Slam, l’Italia guarda finalmente al futuro con ottimismo e la sensazione è che questo sia solo l’inizio di un’era ricca di soddisfazioni. Il meglio deve ancora venire e non ci resta altro da fare che metterci comodi e goderci le imprese dei nostri terribili giovani azzurri.

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