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Sport di montagna

Davide Magnini concede il tris sulla Crepa Neigra

Negli sport di fatica i numeri non mentono. Accreditati alla vigilia con i migliori personali sul chilometro verticale, il trentino della Val di Sole Davide Magnini e l’austriaca di Eisenstadt Andrea Mayr hanno confermato i pronostici, trionfando per distacco nella 14ª DoloMyths Run Vertical Kilometer, valida come terza tappa del VK Open Championship by Isf. Per il 23enne skyrunner e skialper si tratta della terza affermazione nella gara d’apertura della tre giorni targata Val di Fassa, mentre per la 41enne vincitrice di 6 titoli mondiali di corsa in montagna il trionfo sulla Crepa Neigra rappresenta un’anteprima assoluta, dopo aver lasciato il segno in tante località in tutto il pianeta.

Il prologo della DoloMyths Run 2021 ha visto indossare il pettorale griffato Val di Fassa a 142 partecipanti, in rappresentanza di 17 nazioni. Davide Magnini del team Salomon non ha seguito nessuna tattica. Sin dalla partenza a quota 1.465 metri in località Ciasates ad Alba di Canazei, l’alfiere del Centro sportivo Esercito si è messo davanti a tutti, imponendo un ritmo che è risultato irresistibile per tutti gli avversari, soprattutto nei primi 400 metri di dislivello nel bosco. Nella seconda parte di gara ha cercato di gestire le energie, ma quando ha visto avvicinarsi Luca Kovavic prima della forcella, approfittando del tratto corribile ha rilanciato, allungando nuovamente. Così il vermigliano, dopo aver affrontato i 2.400 metri di sviluppo e i 1.015 metri di dislivello, transitando per Pian de La Mandries, Pian de Casel, Val de Caracoi prima di affrontare il tratto più impegnativo ma maggiormente significativo a So Forcella e a Spiz, ha tagliato il traguardo, posto a quota 2.465 metri, in solitaria, facendo registrare il tempo di 33’31” su un tracciato viscido per le abbondanti piogge della vigilia e inevitabilmente lontano dal record, ma pure dal suo primato personale di 32’35”.
Ha provato in tutti i modi a resistergli lo sloveno Luca Kovacic, che si impose lo scorso settembre in questa gara trentina, ma il gap con Magnini si è rivelato importante. L’alfiere del team Dynafit ha accusato un ritardo di 28 secondi, gli rimane la soddisfazione di essersi migliorato di 22 secondi rispetto alla prestazione dello scorso anno. Rilevante poi il terzo posto del friulano di Gemona Tiziano Moia, iscritto dell’ultima ora, ma capace di esaltarsi quando si parla di verticalità e di chiudere con un ritardo di 1’06” dal vincitore. Seguono in classifica lo svizzero Roberto Delorenzi a 1’21”, Armin Larch a 1’27”, Andrea Rostan a 1’29”, Andrea Prandi a 1’52”, Hannes Perkmann a 2’17”, Damien Humbert a 2’29” e Lorenzo Cagnati a 2’48”.

Una donna sola al comando anche in campo femminile, con l’esperta austriaca Andrea Mayr a gestire in autonomia la propria leadership. Sul traguardo in località Spiz l’atleta del Burgenland ha concluso con il tempo di 39’58” (28ª prestazione assoluta), infliggendo 59 secondi alla slovena Mojca Koligar, che nel finale ha inflitto un distacco importante alla svizzera Alessandra Schmid, con la quale aveva affrontato in compagnia il primo tratto nel bosco. L’elvetica ha infatti accusato un gap di 2’18”, mentre in quarta posizione, a 4’50”, ha concluso la valtellinese Valentina Belotti del Team La Sportiva. Seguono in classifica Elisabetta Broseghini (quinta a 6’42”), la bellunese Martina Valmassoi a 8’29”, la ceca Hana Krajnikova a 11’11”, Irma Chiavazza a 12’08”, Anna Sbalchiero a 14’08” e Nicole Alessandra Domard a 14’42”.
Fra gli junior il miglior tempo (41’59”) lo ha fatto registrare lo sloveno Maj Pritrznik (34° assoluto), davanti allo slovacco Robert Judiak.

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