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Cammino di Santiago senza sorprese: alcuni consigli utili

Ci sono esperienze che segnano in maniera indissolubile la nostra vita. Una di queste, che sarebbe da provare a prescindere dalle motivazioni puramente religiose che vi sono dietro, è il Cammino di Santiago. Una lunghissima e alquanto meravigliosa camminata che va affrontata, però, evitando di commettere alcuni errori che potrebbero rovinare l’esperienza in modo anche piuttosto rovinoso. Ecco, quindi, alcuni consigli per dare sfogo alla propria voglia di affrontare questo cammino e goderselo senza sorprese.

Come prepararsi al Cammino di Santiago

Intraprendere il Cammino di Santiago senza essere un minimo allenati dal punto di vista fisico è l’errore più comune nel quale si possa cadere. Questo perché esistono diversi itinerari, alcuni più facili, altri veramente lunghi su distanze di centinaia di chilometri, e con percorsi misti, tra cui polvere, asfalto, ciottoli, fango salite e discese. Da considerare, poi, c’è il fatto che oltre a sé stessi, sulle proprie spalle si ha spesso uno zaino con tutto l’occorrente (acqua, cibo, sacco a pelo, tenda eventuale) per poter affrontare l’avventura. Anche chi è abituato ad escursioni impervie potrebbe non avere la giusta preparazione atletica per un cammino di quasi un mese senza soluzione di continuità. Ovviamente non si richiedono chissà quali attività di preparazione, ma semplicemente un allenamento che ci consenta di migliorare la resistenza, la respirazione e mantenere tonici i muscoli. Per gli sportivi abitudinari o i camminatori seriali, una preparazione del genere richiede circa 2 o 3 mesi di preavviso rispetto alla data di partenza. Per chi, invece, parte da zero, sarebbe opportuno iniziare ad allenarsi già con 6 mesi di anticipo.
A livello di spese, invece, è bene farsi i calcoli per avere a disposizione il giusto budget: questo solitamente si aggira, per 30 giorni di cammino, attorno ai 500-900 euro se ci atteniamo ad una spesa massima di 30 euro giornalieri. Ovviamente, poi, ci sono tutte le spese relative all’attrezzatura (circa 200 euro), ai voli di andata e ritorno (altre 120 euro) e quelli per dormire lungo il cammino (massimo 15 euro). Le stime sono considerabili tra le più economiche, altrimenti i prezzi potrebbero aumentare ulteriormente. Come si evince facilmente, quindi, il Cammino di Santiago è un viaggio affascinante, ma dai costi relativamente elevati. Per questo motivo è consigliabile pianificare tutto in anticipo e iniziare a risparmiare qualcosina per tempo. Altrimenti, è possibile aumentare il budget a disposizione ricorrendo a soluzioni alternative, come ad esempio richiedendo un piccolo prestito presso alcuni istituti finanziari online. Così si potrà disporre di una somma aggiuntiva in modo sicuro e affidabile.
Infine, è fondamentale prepararsi al meglio lo zaino da portare in spalla durante il cammino. Questo dovrebbe essere anatomico e non dovrebbe superare il proprio peso corporeo di oltre il 10%. All’interno andrebbero inseriti: sacco a pelo, cappello, thermos, abbigliamento adatto e in microfibra, scarpe e sandali, tuta da bagno, kit di pronto soccorso, sapone e detergenti, corde e mollette per appendere vestiti, documenti, cellulare, tessera del pellegrino ed eventuale bastone. In aggiunta, specie se si decidesse di procedere d’inverno, un paravento e un parapioggia faranno comodo.

La storia del Cammino di Santiago

Ma come nasce il Cammino di Santiago? Sembra che sia necessario tornare all’epoca di Gesù, in particolare soffermandosi sulla figura del discepolo Santiago, nativo della Galilea, conosciuto ai più come il figlio del Tuono per il suo carattere. Egli era uno dei seguaci più stretti di Gesù e dopo la morte di quest’ultimo si dedicò ad una vita di predicazione e diffusione del Vangelo nel Mondo allora conosciuto, giungendo fino alla Spagna. Secondo la tradizione, Santiago avrebbe percorso la allora Hispania a lungo, arrivando fino all’attuale Galizia. Dopo di che, il discepolo di Gesù fece ritorno in Palestina nel 44 d.C., laddove trovò la morte per mano del re Erode Agrippina. Santiago, quindi, fu il primo apostolo ucciso per la sua fede cristiana. Conseguentemente alla morte di San Giacomo il Maggiore ebbe inizio una grande avventura, dato che i resti del Santo non ebbero pace per lungo tempo.
Dapprima venne portato dai discepoli Teodoro e Anastasio in Galizia su una barca di pietra. Essi arrivarono a Iria Flavia, dove avrebbero voluto seppellire il proprio Santo. L’allora regina Lupa provò ad ostacolare i piani dei due apostoli rilasciando loro dei buoi selvatici, che, però, a seguito delle loro preghiere, divennero docili e indicarono addirittura il luogo e la strada per la sepoltura. Un miracolo che fece convertire la stessa regina Lupa, la quale fornì la tomba per il santo, ossia la famosa Arca di Marmo.
Solo 8 secoli dopo i resti dell’apostolo vennero riscoperti grazie ad un umile eremita che seguì i lampi luminosi provenienti dal cielo e che cadevano in un luogo specifico. Il vescovo della città, Teodomiro, rimase così colpito dalla scoperta, che decise di andare ad Oviedo per dire il tutto al monarca Alfonso II. Il re si recò a sua volta a Iria Flavia per ammirare la scoperta. Questo viaggio tra Oviedo e la tomba dell’apostolo divenne il primo Cammino di Santiago della storia. Alfonso II, dunque, ordinò la costruzione del tempio che nel tempo divenne la Cattedrale di Santiago, oltre che a dare vita al Campus Stellae, ossia allo scheletro dell’attuale città di Santiago de Compostela.

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