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Il mondo del tennis e la partita che non voleva finire mai

Il mondo del tennis e la partita che non voleva finire mai
A volte il libro dei record serve anche per andare alla ricerca di tantissime storie veramente curiose, che lasciano un po’ a bocca aperta e altre volte fanno semplicemente sorridere. Nel caso in cui siate dei grandi appassionati di tennis e seguite da vicino pronostici e le ultimissime statistiche legate alle quote delle scommesse di Wimbledon, l’infografica di Betwayinsider desterà sicuramente un interesse notevole, dato che si parla della partita più lunga mai giocata su un campo da tennis.

Bisogna tornare nel 2010, a Wimbledon

Una storia che ha una data e un orario ben precisi e che fareste meglio a memorizzare fin da subito. Il torneo è uno dei più belli e importanti al mondo, ovvero quello di Wimbledon, la data è il 22 giugno e l’orario sono le 18. Certo, in campo non scendono due assi, dal momento che si prevede uno dei tanti match in cui lo spettacolo potrebbe non essere proprio all’ordine del giorno.
E se le previsioni dicevano una cosa, quello che è stato poi sul campo si è rivelato qualcosa di indimenticabile, segnando per sempre i confini del tennis e un record che dura ancora oggi. I primi due set ricordano molto tutti gli altri: a vincere il primo è l’atleta a stelle e strisce, mentre il secondo va al francese. Il terzo set finisce in parità, ma al tie-break la spunta Mahut. Il quarto set è quello decisivo, ma anche in questo caso l’equilibrio regna sovrano e si finisce al tiebreak. Questa volta il punto se lo porta a casa Isner che sul tabellone fa 2-2. Ebbene, segnatevi anche questo orario, dato che sono le 21:03 e, ad un tratto, risulta impossibile giocare. Non si vede nulla, è troppo buio e la gara viene rinviata al giorno dopo.
Si riprende esattamente alle 14:07 del 23 giugno e quel campo comincerà ad attrarre come un magnete le attenzioni di tutto il mondo del tennis. Tutti sembrano fermarsi per poter seguire la sfida tra Isner e Mahut. Il set decisivo per le sorti dell’incontro non prevede di andare al tie-break e il problema è solo uno: entrambi gli atleti proseguono imperterriti a vincere i rispettivi turni di battuta, restando su un equilibrio incredibile.
Un match che si può paragonare a una sorta di maratona, che si sviluppa non solo sul lato fisico, ma anche a livello mentale e di energie nervose. I due si dannano per correre da una parte all’altra del campo nel tentativo di prendersi un vantaggio e giocano ben sette ore di fila, fino al momento in cui il tabellone generale fa segnare uno straordinario 59-59 alle ore 21:10. E, come si può facilmente intuire, ancora una volta la gara viene sospesa, con l’arbitro Lahyani che decide di restare in sella per dirigere e l’incontro e rinviarlo al giorno dopo. Ben otto gruppi di raccattapalle si alternano nel tentativo di dare il giusto supporto ai due protagonisti.

A vincere è...

Il terzo giorno di gara rappresenta già di per sé un record storico per il tennis, non solo dal punto di vista del tempo effettivo, ma anche sotto il profilo del numero di giochi. In tanti vorrebbero che il match si trasferisca sul campo centrale di Wimbledon, ma gli organizzatori non sono d’accordo. Si prosegue fino al 68-68, quando poi Isner si prende il vantaggio e riesce a ottenere una vittoria che passerà alla storia per 70-68, anche perché le regole attuali non permettono più di spingersi così a lungo sul campo.

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