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Domenica il Mezzolombardo cerca l'impresa col Callianetto

E’ ancora l’astigiana Callianetto la squadra leader del tamburello italiano, in attesa però di conferma, per continuare ad esserlo, almeno fino al fischio di chiusura del big-match di domenica prossima, quando si chiuderà l’incontro di ritorno della finale-scudetto contro il Mezzolombardo, in calendario a Callianetto, la tana del leone. Solida e concreta, la squadra trentina punta come la piemontese al massimo titolo italiano: un inseguimento che dura da tre anni, e che per due volte ha conosciuto il sapore della vittoria. Il leader però è sempre lui, il Callianetto, che a fronte di una sconfitta nella corrente stagione per mano dell’avversario trentino (ma anche altre due, al tie-break, da Carpeneto e Cremolino, ambedue alessandrine), ancor più bruciante perché gli è costata la Coppa Italia, proprio con il Mezzolombardo di vittorie ne ha totalizzato ben quattro, l’ultima domenica scorsa mettendo in ginocchio il rivale sul suo terreno con un secco 2-13.

Squadra da record, la piemontese vanta otto scudetti dal 2002, tutti in fila come i grani di un rosario; non solo, ma anche la più lunga imbattibilità in campionato, ben 133 giornate, con l’ultima sconfitta in casa che risale al 31 agosto 2002, per la cronaca per mano della bergamasca San Paolo d’Argon; da allora prende inizio il lunghissimo periodo di imbattibilità, spezzato il 16 marzo 2008 dalla veronese Sommacampagna.

Non si può dire che dal 2002, in nove anni, non sia tuonato e a lungo, ma di acqua ne ha fatta poca ed appena due i temporali; le cronache, per il Callianetto, registrano due sole cadute pesanti, ambedue extracampionato – la sconfitta (10-13) in Coppa Europa per mano del Solferino, che nell’occasione vinse il prestigioso trofeo or sono tre anni e l‘altra il tonfo (5-13) di agosto in Coppa Italia – la prima vendicata alla prima occasione successiva con il ritorno sul trono più alto del vecchio continente; per la seconda l’attesa va al prossimo anno, sempre che ci riesca; sempre in Coppa Italia si registra un’altra caduta degli astigiani, veniale, per mano del Montechiaro, che nell’edizione 2005 batté i cugini 13-6.

In campionato tutte le cadute di questi campioni sono, in otto anni, appena un inciampo, solo rumore, mai trattandosi di qualcosa di significativo, tanto che poi, tac! con un colpo di bacchetta magica tutto è stato di nuovo sui binari.

Tanta l’attesa per l’incontro di domenica, perché il Mezzolombardo le carte da giocare le ha tutte e se dovesse farcela la bella sarebbe appena sette giorni dopo.

(fonte Federtamburello)

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