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Tamburello

Daone si tinge d’azzurro, 6 italiani in finale

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Klammer e Lavarda puntano al successo

C’è tanta Italia nel drappello degli scalatori che domani si disputeranno il successo all’Ice Master di Daone. In campo maschile le gare di oggi hanno lanciato in finale tre atleti del nostro paese, fra i quali c’ anche il trentino Prinoth, così come in campo femminile, dove ha spiccato la prova super di Jenny Lavarda, prima a pari merito con la svizzera Müller.

Fra i maschi, assente il fenomeno svizzero Anthamatten (impegnato in Patagonia con una spedizione internazionale), primo lo scorso anno insieme al compianto Berger, il migliore è stato l’elvetico Simon Wandeler, che nella prima prova ha raggiunto la sedicesima zona e nella seconda è arrivato fino al top, unico dei 21 atleti in gara. Il tutto gli è valso ben 5.600 punti, duemila in più del secondo classificato, l’austriaco Markus Bendler, che ha raggiunto il top nella prima salita e si è fermato alla zona 17 nella seconda. Dietro di loro ecco due italiani, l’altoatesino Herbert Klammer, anch’egli perfetto nella prima salita, ma poi fermatosi in zona 15 nella seconda, e il triestino Mario Bole, giunto fino alla zona 16 in entrambe le ascese. Sono questi gli atleti che verosimilmente si giocheranno il titolo domani pomeriggio.
Al quinto posto troviamo l’austriaco Leichtfried e al sesto il russo Tomilov. Ben tre gli atleti classificatisi ex aequo al settimo posto, ovvero il trentino Mario Prinoth, il russo Vagin e l’ucraino Kryvosheytsev. Per questo accedono in nove alla finalissima e non in otto come previsto da regolamento.
Da segnalare l’esordio assoluto in Trentino degli atleti giapponesi. Il più forte di loro, Nara Masayuki, si è presentato in gara con una curiosa bandana sul caschetto che riportava la scritta “Il nuovo vento”, un ovvio riferimento allo “sbarco” dei nipponici in Coppa del Mondo. A Daone erano in cinque, tre atleti e due atlete.

In campo femminile la grande sorpresa è stata la bassanese Jenny Lavarda, la migliore di queste semifinali insieme alla svizzera Petra Müller. Entrambe hanno chiuso la prima salita raggiungendo il top e la seconda arrivando fino alla zona 22, raggranellando un totale di 5.701 punti. Terza la bolzanina Barbara Zwerger, che si è fermata in zona 13 nella prima ascesa e in zona 17 nella seconda. In pratica le due big hanno fatto il vuoto dietro di loro e se non vi saranno sorprese clamorose domani si disputeranno il successo senza terzi incomodi. Fra le qualificate c’è anche la meranese Angelika Rainer, quinta subito dietro alla russa Shabalina. Accedono alla finalissima anche una scozzese (Fiona Murray), una russa (Natalya Kulikova) e una francese (Stephanie Maureau).
Una di queste otto domani succederà alla campionessa tedesca Ines Papert, vincitrice lo scorso anno al termine di un testa a testa con Anna Torretta, rimasta abbastanza clamorosamente fuori dalla finale. Ines ha mandato un caloroso saluto agli amici di Daone, ma non ha potuto difendere il proprio titolo in quanto bloccata da un fastidioso infortunio.

Sul piano organizzativo le temperature incredibili di ieri (18 gradi fino alle ore 19) hanno creato molti problemi, ma lo staff organizzativo è stato in grado di garantire il regolare svolgimento della prova di “difficoltà”, che diventa valida anche quale Campionato del Mondo “bouldering”. Inizialmente per questa competizione era stato pensato un percorso diverso, ma alla fine si è deciso di far disputare agli atleti una gara unica. Una sfida che quest’anno, anche in virtù dell’assenza di ghiaccio, premia la tecnica e l’equilibrio, piuttosto che la forza e la potenza di chi lavora molto sul ghiaccio e utilizza le piccozze.
Grazie alle temperature che si sono fatte un po’ più rigide, i volontari coordinati da Placido Corradi e dall'ingegnere e guida alpina Maurizio Gallo, questa notte lavoreranno assiduamente per imbiancare la struttura. Domani, infatti, gran parte della manifestazione si sposterà sulla parte destra dell’impianto alto 30 metri e largo 50, quello ancora ghiacciato.
Alle ore 10 si parte con la gara femminile di difficoltà, alle 14 riflettori puntati su quella maschile.

Le classifiche:

SEMIFINALE MASCHILE:
QUALIFICATI: 1. Simon Wandeler (Svizzera) punti 5600,76; 2. Markus Bendler (Austria) 3600,76; 3. Herbert Klammer (Italia) 2957,90; 4. Mauro Bubu Bole (Italia) 2100,76; 5. Albert Leichtfried (Austria) 1809,09; 6. Alexey Tomilov (Russia) 1766,99; 7. Alexey Vagin (Russia) 1697,98; 7. Evgeny Kryvosheytsev (Ucraina) 1697,98; 7. Mario Prinoth (Italia) 1697,98.
ESCLUSI: 10. Hannes Pfeifhofer (Italia); 11. Benjamin Falbesoner (Austria); 12. Maxim Tomilov (Russia); 13. Eiter Urban (Austria); 13. Florian Riegler (Italia); 15. Stanimir Zhelyzkov (Bulgaria); 16. Israel Blanco (Spagna); 16. Jeff Mercier (Francia); 18. Luka Krajnc (Slovenia); 19. Nara Masayuki (Giappone); 20. Boris Bihler (Francia); 21. Bernard Schiestl (Austria).

SEMIFINALE FEMMINILE:
QUALIFICATE: 1. Jenny Lavarda (Italia) 5701,12; 1. Petra Müller (Svizzera) 5701,12; 3. Barbara Zwerger (Italia) 2665,41; 4. Maria Shabalina (Russia) 2334,45; 5. Angelika Rainer (Italia) 2284,45; 6. Fiona Murray (Scozia) 2064,45; 6. Natalya Kulikova (Russia) 2064,45; 8. Stephanie Maureau (Francia) 2023,34.
ESCLUSE: 9. Alexandra Eyer (Svizzera); 10. Tanja Grmovsek (Slovenia); 10. Anna Torretta (Italia); 12. Maria Muravyeva (Russia); 13. Yukie Ishihara (Giappone); 14. Nadezhda Launits (Russia); 14. Irina Permayakova (Russia); 16. Maryam Filippova (Russia); 17. Iris Bostjancic (Croazia); 18. Marica Favè (Italia); 19. Andrea Gabriela Copaescu (Romania); 20. Rumiko Morimune (Giappone); 21. Pavla Kovac (Croazia).

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